– l’attività cognitiva influenza il comportamento;
– l’attività cognitiva può essere monitorata e modificata;
– il cambiamento desiderato del comportamento può essere facilitato attraverso il cambiamento cognitivo.
Questa prospettiva teorica presuppone che si verifichino processi interni non manifesti, chiamati pensieri o cognizioni, e che tali eventi cognitivi possano mediare i cambiamenti del comportamento; gli indici principali che verranno utilizzati per la valutazione del cambiamento saranno quindi la cognizione ed il comportamento. Entro certi limiti, i cambiamenti emotivi e fisiologici vengono anche utilizzati come indicatori di cambiamento, in particolare laddove il disturbo emotivo o fisiologico rappresenta la manifestazione principale del problema che si presenta nel trattamento (per es. disturbi d’ansia, disturbi psicofisiologici).